Dom Jean-Pierre Longeat, osb
Presidente dell’AIM
Vita monastica e sinodalità
Bollettino 123 (2023)
Editoriale
Il bollettino dell’AIM cerca di mettersi in consonanza con i diversi stimoli che vengono dalla vita ecclesiale e da quella del mondo. È questo il motivo per cui il numero che presentiamo si accoda al cammino sinodale sul tema della sinodalità secondo l’impulso dato da Papa Francesco.
La vita monastica ha qualcosa di particolare da dire in merito? Indubbiamente non possiamo sottrarci al dovere di dire qualcosa sull’originalità del nostro particolare apporto. Le tre parole consegnate dalla lettera del cardinal Mario Grech, Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, alle comunità monastiche indicano chiaramente ciò che caratterizza il nostro apporto: ascolto, conversione, comunione. Siamo richiamati a quell’ascolto profondo cui siamo invitati sin dal Prologo della Regola e che ritorna continuamente lungo il testo; a una conversione che fa passare dal livello dell’intelletto a quello del cuore per coltivarvi una relazione profonda con la sorgente stessa della vita; infine una vera comunione la cui finalità è quella di armonizzare, a partire da questo evento, tutte le nostre relazioni fraterne, amicali e sociali.
Rivolti tutti insieme verso questo orizzonte, nessuno di noi si può permettere il lusso di non coinvolgersi in questo processo e di resistere, nel caso, a questa tentazione. Per incoraggiarci ad andare avanti in questa direzione, padre Geraldo Gonzáles y Lima, membro della nostra Equipe internazionale, ci presenta l’incontro del Risorto così come è stato vissuto dai pellegrini di Emmaus, condividendo i loro dubbi e le loro domande per ricevere un po’ di luce da Colui che si dona nella sua Parola e nella frazione del pane. Dom Bernardus Peeters condivide con noi le sue prime impressioni come nuovo Abate Generale OCSO in cammino con tutto il suo Ordine. Due monache benedettine ci parlano del loro approccio al tema della sinodalità secondo la Regola di san Benedetto. Una laica, specialista degli scritti di e su Tibhirine, relaziona sulla bella esperienza di sinodalità fatta dalla comunità algerina.
Diverse rubriche, come sempre, riempiono il resto di questo numero. La dinamica della condivisione in materia di commercio monastico ci permette di cogliere qualche eco della modalità con cui si gestisce l’economia dei monasteri. La Liturgia siro-malabarese dell’abbazia di Kappadu, in Kerala, ci spiazza un po’; la bella figura di Madre Pia Gullini di Laval-Grottaferrata-Vitorchiano ci offre una stimolante testimonianza di vita monastica. Infine, ci viene presentata la realtà dello Studium di Bouaké, in Costa d’Avorio, sostenuto dall’AIM.
Come si può vedere, l’apporto monastico alla vita della Chiesa e del mondo è ancora ben vivo. I monaci, le monache, i fratelli e le sorelle della nostra grande famiglia devono prendere sempre più coscienza della loro responsabilità in merito e vigilare sul rischio di limitarsi al campo ristretto della loro comunità locale. Radichiamoci insieme nella Parola di Dio e nel Corpo di Cristo per ampliare la strada su cui camminiamo, con cuore dilatato e in comunione con tutti i nostri fratelli e sorelle che incontriamo sul cammino di questa vita.