Suor Nathanaëlle Lefoulon, osb
Monastero di Martigné-Briand (Francia)
Francia:
i monasteri ecologisti
Nel febbraio 2017, un invito insolito e improvviso è stato rivolto dall’Abbazia di Maylis a una quindicina di monasteri. Per essere più precisi, l’invito è stato rivolto a un monastero, che ne ha invitato un altro, che ne ha invitato un altro ancora... e così via. Olivetani, benedettini, cistercensi, monache ortodosse, ci siamo tutti incontrati nella fattoria di permacultura di Bec-Hellouin per un corso di tre giorni sul tema dell’ecologia integrale. Molti laici, desiderosi di aiutare i monasteri in questo movimento, si sono uniti a noi. Eravamo una cinquantina di persone!
È stata l’occasione per incontri e scambi ricchi e belli con Elena Lasida, docente di economia, fra Dominique Lang, assunzionista, Hervé Covez, francescano e agronomo e naturalmente Charles e Perrine Hervé-Gruyer, i proprietari della fattoria.
Il tema delle nostre discussioni: come vivere e mettere in pratica le questioni ecologiche nelle nostre vite, nelle nostre comunità, nelle nostre attività, sulla base dell’esempio di Charles e Perrine e dell’enciclica Laudato si’.
Siamo ripartiti con gli occhi illuminati e pieni di entusiasmo, portandoci una domanda: come possono le nostre comunità essere, a loro modo, “laboratori di ecologia integrale”? I nostri monasteri, esempi stessi di una vita in cui tutto è connesso e unificato, non potrebbero essere «archetipi di “case comuni” che mostrino al mondo cosa potrebbe significare vivere in grande»? Il problema era sapere come dare un seguito a questo bell’entusiasmo e a questa intuizione...
È stato allora che Simon, studente di Elena Lasida in economia solidale e sociale, volendo fare la sua tesi sul modo in cui i monasteri hanno recepito l’enciclica di Papa Francesco e vissuto questa dimensione di ecologia integrale, ha proposto di visitare sedici monasteri o nuove comunità, di tutte le confessioni.
Così, da aprile a luglio 2018, Simon, sempre accompagnato da un fratello o una sorella della comunità visitata, ripartiva poi con quel fratello o quella sorella nella comunità successiva. Durante queste “visite”, la creatività e l’entusiasmo, la gratuità, la comunione e il governo – grandi temi della Laudato si’ – sono stati studiati nelle quattro relazioni costitutive della persona umana, così come sono definite dall’enciclica: relazione con se stessi, relazione con gli altri, relazione con la natura e relazione con Dio.
Tutto questo lavoro ha dato vita a un bellissimo incontro con Simon ed Elena Lasida al Carmelo della Pace, a Mazille, dal 21 al 25 gennaio 2019. Erano presenti il fratello o la sorella che avevano accompagnato Simon e il superiore di ogni comunità visitata.
Durante questi giorni di lavoro, sono stati evidenziati tre equilibri in relazione ai voti monastici:
– singolare/collettivo: voto di obbedienza;
– gratuito/utile: voto di conversione dei costumi;
– interno/esterno: voto di stabilità.
A partire da qui il gruppo di Mazille ha preso il nome di «Comunione Laudato si’» ed è nata l’idea di un’ecodiagnosi dedicata ai monasteri.
Grazie a Elena Lasida, due sorelle e un fratello delle comunità Laudato si’ (l’abbazia di Landevennec, la comunità Chemin neuf e il monastero di Martigné-Briand) hanno incontrato due suore domenicane di Chalais e Estavayer, già impegnate in un progetto simile. L’avventura con l’associazione «Eglise verte» era iniziata!
Per realizzare questa ecodiagnosi sono stati necessari quasi due anni di lavoro e dal 31 maggio al 31 luglio 2021 la «Comunione Laudato si’» e le nuove comunità hanno accettato di testarla prima di metterla definitivamente online sul sito «Eglise verte».
Oggi il gruppo di lavoro, che ha incluso una suora diaconessa di Reuilly, si riunisce regolarmente via Zoom per correggere, modificare e integrare le osservazioni raccolte durante la fase sperimentale. Speriamo di poter mettere online la versione finale sul sito «Eglise verte» verso l’aprile prossimo.